mercoledì 10 ottobre 2012
Sorpresa…"La Stampa" nell'edizione in edicola a Roma ogni giorno riproduce in penultima pagina le sue prime di 50 anni fa. Lunedì per l'8-9 ottobre 1962 "apriva" su «Un discorso programmatico di Nenni», e lì accanto Juve-Bologna 3-1. La metà inferiore di pagina con grande titolo: «Trecentomila romani intorno al Papa che parla del Concilio in San Giovanni». Filippo Pucci, tra i primi "vaticanisti" – figura che nacque proprio per il Concilio – raccontava la processione che Giovanni XXIII concluse improvvisando amabilmente come se parlasse in confidenza a ciascuno dei presenti così: «Forse immaginate che il Papa non dorme di notte o se ne stia con la testa dibattuta in mille difficoltà». Questo per la preoccupazione dell'imminente Concilio. Con seguito: «Niente affatto. Faccio ciò che il Signore suggerisce. Con serenità… Il primo e l'ultimo personaggio del Concilio è lo Spirito Santo». Ero là, 50 anni di meno, lo stesso entusiasmo di oggi e piansi di gioia, una gioia che si rinnova ogni volta al ricordo di quel momento. Non basta: stessa prima pagina, accompagna l'articolo di Pucci una grande foto del cardinale Wyszynski per il Concilio in arrivo da Varsavia, mentre scende dal treno. Imponente come sempre, e dietro di lui un paio di facce seminascoste… Si sa che con lui scese da quel treno anche un giovane vescovo, Karol Wojtyla, che dal treno sarebbe sceso tante altre volte a Roma, l'ultima 16 anni dopo, sempre a ottobre, per non tornare più indietro. In mezzo il Concilio e la grande «grazia» del suo «primo e ultimo personaggio, lo Spirito Santo». A 50 anni da allora, la stessa fiducia, la stessa speranza, lo stesso impegno di allora. Non vale solo per chi scrive su "Avvenire".
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