venerdì 13 novembre 2009
«Una bufala avvelena-ta»: titolo ieri, qui su "Avvenire" (p. 29), per un libro che racconta come il grande Cartesio, quello del «penso, perciò sono», con il quale ha rovesciato la realtà delle cose, procurando tanti guai alla filosofia successiva, sarebbe morto avvelenato addirittura con un'ostia intinta nell'arsenico. Balle! E veleni, con un pensiero immediato: sempre ieri sul "Foglio" (p. 1: "Palombella bianca") leggo che Nanni Moretti starebbe preparando un film dal titolo «Habemus Papam», di cui si anticipano toni e temi tra truce e maligno, con la sguaiatezza e l'insistenza sui luoghi comuni più «anti» possibile. Il film sarebbe " letterale nei foglietti pubblicitari distribuiti a Campo de' Fiori dalla produzione " «ambientato a Città del Vaticano», e in esso lo stesso Moretti sarebbe «psicanalista del Papa». Che dire? Ho seguito nel tempo la varia produzione di Moretti e apprezzato, anche se non condiviso del tutto, alcune lucide traduzioni della realtà della fede " per esempio in «La Messa è finita» " e anche di quella della politica non politicante, come in «Palombella rossa», a modo suo profetica. Parecchi anni or sono a Vietri sul mare, parlando in pubblico di fede e realtà di oggi, ho incontrato la mamma, una simpatica e colta professoressa, e anche per questo spero che questa presentazione anticipata sul "Foglio" sia " come dire? " una estremizzazione, caricatura delle intenzioni del regista. Che così come appare sono «avvelenate». Perciò, con cordialità preventiva di simpatizzante pur con qualche riserva, spero che l'anticipazione sia «una bufala».
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