martedì 10 febbraio 2009
Mangiapreti? Sì, ma all'occasione li ingeriscono per esibirli. E spesso loro, ben digeriti, ci stanno. Sabato "Repubblica", "Cultura", su tre pagine maxiporzione ecclesiastica: a p. 35 pubblicità di "Micromega", come sempre antichiesa, che inalbera tre preti e un noto senatore che porta ovunque la sua medaglietta di "cattolico". Il tema è "Il diritto alla vita", e i quattro sono uniti nell'incoraggiare la morte, dicendo il contrario di ciò che da sempre insegna la loro Chiesa. A p. 36 e 37, poi, altro prete, stavolta svizzero e notissimo teologo, deplora "l'atmosfera opprimente della Chiesa" e respira - pur da lontano - i profumi liberatori di Obama in un parallelo bizzarro tra Usa e Chiesa cattolica, ma l'eccentricità è sempre chic. Tre preti al guinzaglio di Micromega, e su "Repubblica" uno dal naso sensibile allungato oltreoceano. Basta? Macché! Su "Libero" (p. 8) ritrovi, ma stavolta bacchettati, quei tre preti, e con l'aggiunta punitiva di un vescovo ufficialmente in pensione che pare mettere persino Giovanni Paolo II dalle parti di coloro che a Udine stanno facendo morire di fame e di sete Eluana Englaro. Confusione sua o di chi lo ha frainteso? Finito? No. A p. 9, sempre "Libero", torna Claudio Martelli, per dare ogni colpa"alla Chiesa - "La Chiesa, da sempre il primo partito" - che cerca solo "il potere", anzi "gramscianamente" l'egemonia culturale e politica sullo Stato. E lui alla fine suona la tromba della nuova adunata: "E' tornato il momento per i laici"! Dunque: "Avanti (va bene sempre per il Martelli, Ndr) popolo (va bene per tutti gli altri)"! Micro-megalomani uniti"
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