mercoledì 25 giugno 2014
«Il Papa parla come Lenin»! Ieri (“Messaggero”, p. 11) è l'annuncio del «britannico Economist». A Londra il “fumo” – virgolette d'obbligo – è sempre più dannoso. Qualcosa nel genere c'è anche da noi, per esempio su “Repubblica” ove dopo duemila anni qualcuno ci “rivela” che il peccato originale è solo invenzione pericolosa. Non serve che, ancora per esempio (“Sole 24Ore”, pp. 1 e 15) un teologo come Bruno Forte ricordi che Immanuel Kant parlando di «legno storto» e di «male radicale» può aiutare tutti a pensare che sia cosa seria, e che per questo la fede ci dice che è arrivata la redenzione. Ancora: ieri, sempre “Repubblica” (p. 31), Guido Ceronetti annuncia che «il monoteismo» è come tale un guaio: se uno dice che Dio è uno solo, è comunque «guerra». Ragiona, Ceronetti, tra Allàh, Elohìm, “Deus sive Natura” di Spinoza, e vede solo battaglie e sangue. E se gli venisse il sospetto che il problema vero, una volta affermato che Dio è unico, è cercare di capire Chi è e cosa vuole da noi? Non sia mai! Se si pensa al Dio rivelato in Gesù di Nazaret, creatore, padre, misericordioso, tenero come “madre”, allora si tratta di scegliere: si vuole servire Dio, o servirsi di Lui per le cose nostre, diventate – loro – “unico idolo”?
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