martedì 18 settembre 2012
Più che errori: orrori e censure. Sabato ("Libero", p. 4) grossissimo titolo in maiuscolo: «INTERVISTA AL PAPA»: brani del dialogo di Benedetto XVI con i giornalisti, in aereo verso il Libano. Passi per la "pretesa" del titolone, ma segue un annuncio che suona perentorio: «Da Beirut scomunica i violenti». Passi anche questa, sebbene il concetto di «scomunica» si deve alla solita moda di usare il termine, che ha una sua precisa storia, senza tenere alcun conto del contesto. Peggio ancora, però, un altro titolo tutto maiuscolo che leggi sempre lì: «MALEDETTE PRIMAVERE», e non è una citazione di Loretta Goggi (1981). Leggi e pensi che il Papa ha "maledetto" le primavere arabe. E invece su tutti gli altri giornali è esattamente il contrario. Il Papa, prima di dire che «c'è sempre il pericolo che… nasca l'odio», ha detto: «È certo una cosa positiva che esprime desideri di democrazia (e) libertà… e il grido di gran parte della gioventù culturalmente più formata». Così sul "Sole 24Ore" (p. 12) e similmente "Corsera" (p. 6), "Repubblica" (p. 3), "Stampa" (p. 2), "Mattino" (p. 5), "Secolo XIX" (p. 4), "Manifesto" (p. 2), "Nazione" (p. 4), ecc. E allora? Solo errore cieco o malafede da pregiudizio? La seconda, purtroppo su "Libero" sperimentata spesso anche in altri contesti di Chiesa. Spiace, ovviamente per la verità e anche per loro, come spiace anche, e forse di più – ma qui siamo alle "censure" – che domenica alle 13.30 nel Tg de "La7" tante notizie e commenti, ma nel giorno conclusivo del viaggio del Papa in Libano, pur cruciale per tanti aspetti, neppure un secondo sulla notizia. Vero che poi, alle 20, in coda alle notizie dal Medio Oriente, ben 31 secondi al Papa in Libano! Si dice che quel Tg sia in vendita. A te pare già "venduto": per lo meno a metà.
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