mercoledì 8 maggio 2013
Leggi, e ti accorgi che qualcuno, per parlare male di preti, si attacca a qualsiasi prete-sto… Lunedì sui principali quotidiani (“Corsera”, “Repubblica”, “Mattino”, “Messaggero”, “Resto del Carlino”, “Secolo XIX”, “Stampa”, “Tempo”) il forte richiamo di Papa Francesco contro la pedofilia, in particolare quella due volte ignominiosa e violenta che implica uomini di Chiesa. Niente sul “Fatto”! Niente anche ieri… Eppure proprio lì, da un paio di anni, sono venute le accuse più dure per i silenzi, le omissioni, le coperture, senza distinzione tra calunnie e fatti, all'impazzata, come fango nel ventilatore. Ritardo? O voluta cecità? Del resto pare che da quelle parti siano recidivi. La vera e propria calunnia pubblicata più di un mese fa a firma dell'assessora alla Cultura della Regione Lazio, Lidia Ravera, e qui denunciata e dimostrata tale, non è ancora stata ritirata con scuse… Ma da quelle parti un prete-sto si trova sempre, e così lunedì (p. 16) arriva un fantasmatico delirio a firma “Fabrizio Casalino*” (sic) che finge di trascrivere il diario di un vescovo – «Non riesco più a dormire. Tutta colpa della speranza» – il cui unico effetto, fin dall'inizio, con una citazione latina sbagliata, è la conferma del pressappochismo di una carriera che in rete è esposta dall'autore stesso tra musica, pretesa satira da baraccone, imitazioni strampalate di «vescovi», «testi comici in un approssimativo ma umoristico portoghese» e «battute apparentemente omofobiche» che fanno discutere. E tu? Leggi e, ovviamente, ci ridi su. Forse quell'asterisco accanto al nome, in pagina, è proprio segno di questa inconsapevole ridicolaggine. “Il Fatto”, una “speranza” davvero delusa: due volte…
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