sabato 16 marzo 2019
Pressappochismo in pagina: due edizioni. Quello volgare è da ignoranza incosciente e va preso com'è, ma c'è anche quello sottile che pare incredibile. Primo caso su "La Verità" (13/3, p.14): «Mercato del Sacro. Benedizioni del Papa? Basta pagare. Le inviano a casa anche agli islamici». Patrizia Floater Reitter piena di indignazione racconta che chi chiede una «benedizione» del Papa per una data da ricordare la riceve «a casa»: «Basta pagare»! Scandalizzata, lei: «Anche agli islamici»! Dunque un Papa benedice gli islamici? Scandalo! Le capita però a un certo punto, di ricordare che l'usanza delle benedizioni «risale almeno al pontificato di Innocenzo III (1198-1216) e che nella forma attuale fu fissata da Leone XIII (1878-1903). E allora? Dov'è lo scandalo? Lei ragiona letteralmente coi piedi. «È assurdo spedire un documento religioso come fosse un paio di scarpe»! Ha "un sassolino…" da togliere? No! E non sono scarpe, ma documenti che attestano una benedizione. Una parola di bene. Uso cattolico vigente ab immemorabili. Unica spiegazione per certe righe la dimenticanza, appunto, o l'ignoranza.
C'è anche quella sottile e volutamente ingannatrice che appare incredibile. L'altro ieri ("Il Foglio", 14/3) prima pagina perentoria: «La chiesa può fare di tutto, ma che possa riformarsi dannando la Madonna vergine madre (…) è un po' grossa»! Dunque Papa Francesco avrebbe "dannato (sic!) la Madonna"! Questo Papa e Maria? Non sa, l'autore dell'accusa, che Maria è da sempre al centro di vita e parole di questo Successore di Pietro: parta o arrivi passa a venerare la Salus Populi a Santa Maria Maggiore! Nella Evangelii gaudium, sua esortazione apostolica programmatica, Maria è evocata e invocata ben 26 volte! Sono usciti vari libri sul tema "Francesco e Maria". Letto nulla per informarsi prima di... bestemmiare la verità dei fatti? Che miseria! E che tristezza!
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