Gli occhi di Simeone e Anna ci rivelano il senso della vita e la via della santità
domenica 2 febbraio 2020
Se imparassimo a guardare al mondo con gli occhi di Simeone o di Anna, sapremmo vedere ogni giorno attorno a noi la salvezza "preparata" da Dio "davanti a tutti i popoli", sapremmo cogliere la presenza del Signore nei tanti segni che lui stesso ci offre. In questo senso la festa della Presentazione del Signore si lega all'Epifania: il 6 gennaio si rivela l'universalità del messaggio di Gesù, oggi scopriamo che l'Annuncio del Vangelo attraversa il tempo e getta un ponte tra generazioni. Tra quelle "antiche" che aspettano la realizzazione di una promessa e quelle "nuove" cui è affidata la realizzazione di questa stessa promessa. Quaranta giorni dopo il Natale, secondo la "legge", Maria e Giuseppe presentano il piccolo Gesù al tempio di Gerusalemme, ma lì, nel rispetto delle antiche norme, si svela la novità portata da quel neonato. Della ricorrenza liturgica odierna le prime tracce risalgono al IV secolo. Il messaggio è chiaro: se ci offriamo a Dio capiremo il senso della nostra vita. E saremo santi.
Altri santi. Santa Caterina de' Ricci Vergine (1523-1590); beato Andrea Carlo Ferrari, cardinale (1850-1921).
Letture. Ml 3,1-4; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40.
Ambrosiano. Ml 3,1-4a; Sal 23 (24); Rm 15,8-12; Lc 2,22-40.
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