mercoledì 17 settembre 2008
Ieri qui ci siamo soffermati su pregiudizi e malintesi, rispettivamente di Augias e Schiavone, su "Repubblica": incurabili i primi, rimediabili con qualche chiarimento i secondi. Messi insieme però, salvo cadute sulla via di Damasco, appaiono senza speranza" Esempio ieri su "Europa" (p. 8) risposta di Federico Orlando alla lettera di due divorziati risposati. Titolo: "Il divieto ai preti di benedire i divorziati vale anche per i Sarkozy, Berlusconi, Casini ecc.?" Leggi e capisci che sia i due, sia Orlando, non hanno capito ciò che ha detto il Papa. E non l'hanno capito per una singolare auto-censura. Il Papa infatti, parlando di Chiesa e divorziati risposati, ha detto due cose. La prima è che la Chiesa li deve «circondare del più grande affetto» " cosa che "Repubblica", e quasi tutti i giornali hanno censurato, Ndr " la seconda è che «non si possono ammettere le iniziative che mirano a benedire le unioni illegittime». Vuol dire che non si può pensare ad un rito di "benedizione matrimoniale" di ciò che, per la Chiesa cattolica, matrimonio non è. Chi non capisce il senso di questo "benedire", o capendolo lo censura, si scandalizza a vuoto. Orlando non lo ha capito. In lui il pregiudizio anticattolico provoca il malinteso e di qui la risposta: «Mi dispiace che la regola che vale per voi non valga per i Sarkozy, Berlusconi, Casini, Fini e altri "cattolici" pluridivorziati». Domanda amichevole: risulta a Orlando che la Chiesa cattolica abbia celebrato il nuovo matrimonio a quelli della sua lista? Ce lo faccia sapere, se gli risulta. Altrimenti si informi, e prima di scrivere, cerchi soprattutto di capire i problemi.
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