martedì 27 maggio 2008
Pazzie in pagina in tema di religione. Domenica, Barbara Spinelli ("La Stampa", p. 1 e 31) scrive che il nesso tra religione e politica si è fatto problematico per l'«ingresso dell'islam in Occidente», e che la Chiesa cattolica " testuale " «ha reagito mettendo in questione l'ecumenismo del Concilio Vaticano II», per cui Benedetto XVI ha rinnegato il Concilio e sta disegnando una Chiesa che «in una sorta di imitatio dell'islam» vuole imporsi sulla politica! Il bello è che " sistemata la Chiesa cattolica " il seguito del pezzo, come dice il titolo - "La religione non è nemica" - vuole mostrare che l'islam non è intollerante e nemico della laicità. Domanda: possibile che un pezzo tutto contro i "luoghi comuni" che diffamano l'Islam cominci dando per scontato il peggior luogo comune per cui la Chiesa di Benedetto XVI sarebbe la negazione del Concilio, del suo spirito e quindi di papati come quello di Papa Giovanni, di Paolo VI e anche di Giovanni Paolo II? No a un pregiudizio, e sì ad un altro ben più grosso! Vere stranezze in corteo. Ieri sul "Corsera" Sergio Romano, che in tema di 8 per mille di recente ha dovuto scusarsi per la disinformazione, insiste nel proclamare che i criteri di percentuale validi per ogni scelta democratica non debbono valere se ne risulta un vantaggio della Chiesa cattolica. Perché? Mistero! Lo è anche " ma sul piano comico " il fatto che secondo i titolisti de "La Stampa" (25/5, p. 33) il ministro Sandro Bondi rivendicherebbe «alla destra la figura di don Milani», e che nel contesto della medesima "pretesa" si nominino anche Giorgio La Pira e padre Ernesto Balducci. Un manicomio culturale!
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