giovedì 29 aprile 2010
Visto qui già altre volte: quelli che" se stimolati «salivano» (voce del verbo «salivare») come il cane di Pavlov. Il pregiudizio acceca e deborda. Martedì " per caso primo giorno di tregua in tante pagine sulla vicenda dei crimini dei preti pedofili " su "L'Unità" (p. 14: "Dialoghi": «Il Papa ha capito») Luigi Cancrini promuove bontà sua «il Papa» che «ha deciso di fare quello che gli si chiedeva», ma a un lettore che gli scrive che «molta gente si riconosce nelle parole del card. Bertone» risponde con una serie di accuse all'«omofobia» della Chiesa, e replica duro a Bertone, che però chiama «Bagnasco»! Confusione di nomi, e anche di idee. Si è infatti autorevolmente chiarito che Bertone accostava pedofilia e omosessualità riferendosi alla realtà riscontrata nei fatti della dolorosa esperienza tra i preti pedofili, che in gran parte hanno anche tendenze omosessuali. Scrivere di una vicenda senza aver letto tutto ciò che serve a comprenderla bene, è segno del pregiudizio che acceca. Vale anche per il solito Flores d'Arcais, che stimolato due volte, saliva doppio. Ieri ("Il Fatto", pp. 1 e 18: «Pedofili, incoerenze papali») ce l'ha con «le contraddizioni» del Papa, che accusa così: «Ha messo online un falso»! Caspita! Il Papa entra online e ci mette «un falso»! Che dire? Che Flores stimolato, attratto e infiammato dal pregiudizio, dà fuori di brutto, sentendosi «online» alla pari: lui trionfante e il Papa smascherato. Sì, il pregiudizio acceca, ma più che Pavlov qui viene in mente Fedro e la sua rana: «Una volta, in un prato, vide un bue" (e) tese la pelle con sforzo più grande"». Bum! Riposo"
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