Preghiere vocali e liturgie per la fine della pandemia
venerdì 23 aprile 2021
La catechesi di Papa Francesco all'Udienza generale di mercoledì scorso è stata dedicata a valorizzare, senza «superbia», la «preghiera vocale», quella in cui ripetiamo le orazioni apprese in seno alla Chiesa. Luigi Accattoli, sul suo blog ( bit.ly/3tUEEqN ), non ha esitato a definire tale catechesi «magistrale», aggiungendo la bella testimonianza dell'esercizio quotidiano che compie «per ottenere che le parole della preghiera principe, il Padre Nostro, suscitino» in lui «i sentimenti che furono di Gesù quando ce la insegnò». Poco dopo la fine della catechesi, un breve comunicato del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione è rapidamente rimbalzato sul sito di “Avvenire” ( bit.ly/3xgidyb ) e sui maggiori portali d'informazione religiosa online: per tutto maggio si svolgerà, per «vivo desiderio» del Papa stesso, una «maratona di preghiera» in cui «invocare la fine della pandemia». Maratona a staffetta: per questo speciale Rosario si alterneranno, giorno dopo giorno, 30 santuari scelti in giro per il mondo. Ai fedeli presenti, per quanto possibile, di persona si aggiungeranno quelli che si collegheranno per le vie digitali, alle 18 ora italiana, attraverso i media della Santa Sede. La speranza ha spinto oltre Diego Andreatta, che su “Vino Nuovo” ( bit.ly/3tHhfcd ), senza ancora sapere di questa maratona-staffetta, propone che nelle parrocchie si celebri in maggio, con una Messa domenicale o un Rosario serale fortemente «intonati», la «graduale riapertura di molte attività, dopo settimane di limitazioni in zona rossa». Le idee che offre per realizzare questo momento di preghiera comunitaria associano la memoria della «tribolazione» dei colpiti dalla malattia, e degli altri (anziani, bambini) più provati, all'impegno a una «vita nuova», con un «segno memorabile» da portare a casa, «per mantenerci a lungo vigilanti». Un bel modo per «cogliere e trasformare in preghiera il nuovo clima sociale» atteso, «con il suo richiamo alla responsabilità».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: