sabato 27 aprile 2019
Reggio Calabria come Negombo, dove non esiste nemmeno un cimitero capace di ospitare tanti cadaveri. Al pari dell'importante città dello Sri Lanka, giovedì 25 aprile hanno pregato assieme cristiani, musulmani e buddisti. Per iniziativa dalla comunità cingalese che vive a Reggio, nella chiesa di San Giorgio Martire è stata prima celebrata una Messa in suffragio delle centinaia di vittime del massacro del giorno di Pasqua, costato la vita a 321 persone, cui bisogna aggiungere cinquecento feriti. Dopo la celebrazione eucaristica si è svolto il momento di preghiera ecumenica assieme a esponenti della comunità musulmana e di quella buddista.
A Catanzaro invece sono state accolte in municipio due giovanissime rappresentanti della comunità cingalese e per un giorno la bandiera dello Sri Lanka è stata posta a mezz'asta in segno di lutto accanto agli altri drappi nell'ufficio del sindaco. Ieri durante l'omelia per la festa della Madonna delle Armi, a Cerchiara di Calabria, nel Cosentino, il vescovo di Cassano all'Jonio Francesco Savino ha fatto memoria dei morti di Negombo e dei cristiani perseguitati nel mondo, indicandoli come i martiri del nuovo millennio. Ma citando Tertulliano ha aggiunto: «La Chiesa è perseguitata ma il sangue dei martiri è un sangue fecondo».
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