giovedì 7 ottobre 2004
Pare il colmo, proprio qui, polemizzare con le polemiche, ma distinguiamo. Che "Libero" (5/10) titoli "E oggi le due Simone vanno in passerella dal Papa" che polemica è? Infantile e nevrotica. Meno infantile, e significativa invece la polemica su "Liberazione" a proposito di religione. Un lettore di nome Chicco ricorda fiero che "per essere comunisti bisogna essere atei", e si becca la replica indignata e molteplice di chi (1/10) gli ricorda "don Milani" e "il segno della croce" di tanti compagni ai funerali di Togliatti e Berlinguer. Su don Milani basterebbe averlo letto per annotare che fu sempre duramente polemico con i comunisti. Non l'hanno letto! E su "Liberazione" è finita così? Macché! Il giorno dopo, 2/10, il compagno Pasquale ammonisce tutti: "Alienazione religiosa: Marx è molto chiaro"! La religione è e deve essere sempre l'oppio del popolo. A "Liberazione", vecchio o nuovo direttore che sia, sono ancora lì: "Avanti popolo!" Quanto a polemicucce, del resto, le pagine si sprecano. Su "Repubblica" (16/9) mezza pagina di critiche firmate Barbara Jerkov su Elisabetta Gardini proposta come portavoce di Forza Italia. E perché? Perché, "cattolica fervente", ha elogiato la preghiera come "beauty farm dell'anima". Per così poco qualcuno va in crisi di nervi! Da ultimo polemiche truffaldine anche in immagini. Sull'"Unità" (1/10) prima pagina la foto di un uomo che regge in braccio un bimbo morto, con didascalia: "Autobomba contro i soldati Usa: uccisi 37 bambini". Ma a p. 6 stessa foto e altra didascalia: "Ragazzo ucciso sotto i bombardamenti americani". Normali residui di "doppiezza"; didascalica!
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