sabato 15 agosto 2009
Polemiche serie? Ma fanno ridere. A Reggio Emilia ("Corsera" 13/8, p. 21) contestano un prete per una Messa in suffragio di Fabrizio Pelli, Br condannato per due omicidi e morto di leucemia nel 1979. Ridicolo: se per suffragare qualcuno nella Messa occorre leggergli la fedina penale o addirittura la coscienza il funerale religioso sarebbe solo per i morti in odore di santità. Bis di ridicolo, poi, se a nome di un partito politico chi contesta chiede come rivalsa una Messa "anche per il Duce"! E chi mai ha contestato la possibilità di suffragio anche per il Duce, responsabile giuridico e morale di ben più che due omicidi? Penso alle stentoree parole che annunciarono "l'ora delle decisioni irrevocabili", il 10 giugno 1940, che aprirono la strada di decine di milioni di vittime, e alla folla in delirio, là sotto. Ma qui siamo al tragico. Torniamo al ridicolo. Su "Libero" (8/8, p. 1) in tema di "lotterie" ci si rammarica che nell'ultima enciclica il Papa non abbia "benedetto il superenalotto". E perché? Perché "i soldi fan bene allo spirito". Che antropologia spiritosa! Venendo al serio professionale, ieri ("Repubblica", p. 33) sul rapporto tra nichilismo e fede, dibattuto dopo il discorso papale di domenica Vito Mancuso per una volta equilibrato, che però rimprovera il Papa per non aver ricordato, oltre i Lager nazisti, anche i Gulag comunisti. Di grazia, già consigliato ieri ad altri: rileggere! Il Papa ricordava "santi che la liturgia ricorda in questi giorni", e la festa liturgica di Padre Kolbe ed Edith Stein, martiri nei Lager, non nei Gulag, cade "in questi giorni". Siamo seri!
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