sabato 8 giugno 2019
«Alla nostra cara madrina e testimone del Progetto Poesia. Un angelo biondo ci ha sempre accompagnato in questo percorso. Oggi, come sempre è qui con noi pronta, col suo dolce sguardo, a raccogliere le nostre timide parole… Siamo orgogliosi di essere i bambini dell'Istituto Alcide De Gasperi di Roma». Seguono poi tante firme attorno al mio ritratto ornato di fiori. I miei occhi erano pieni di lacrime quando leggevo le vostre parole. Era come ricevere quelle carezze che si vorrebbero avere, alle quali una sciocca dignità a volte ci fa rinunciare. È questa la prima volta che non sono con voi, cari ragazzi ad assistere ai premi per le vostre poesie che i poeti dell'Associazione culturale "Elicona" ogni anno distribuiscono a chi merita. Un'idea splendida quella di far conoscere durante l'anno scolastico anche quel mondo della poesia che non è solo dei poeti che si trovano sui libri, ma è vivo soprattutto tra voi che senza saperlo ne avete l'animo attento. Poesia che non vuole dire solo bellezza, serenità, meraviglia, come si potrebbe immaginare pensando alla vostra anima giovane, ma con triste sorpresa, anche al vostro difficile entrare nel mondo che noi adulti vi abbiamo preparato. E forse questo è il nostro peggiore peccato che riduce sempre di più il tempo dell'infanzia per spingervi troppo presto in quello degli adulti. Non vi abbiamo dato ancora le armi per difendervi da noi stessi, dalla nostra incapacità di nascondere il male dietro il sorriso e di farvi sapere che il bene non cerca pubblicità, ma silenzio e riservatezza. Il telefonino purtroppo è un'arma che vi abbiamo regalato, quando ancora non avete nell'animo la capacità di decidere voi stessi se questo è il momento di sorridere o di lasciar cadere le lacrime. La poesia che vi hanno insegnato alla vostra scuola non è solo quella che ha belle e interessanti rime, ma soprattutto è il modo di avvicinarsi con bontà silenziosa alla pena degli altri, è l'amore che si può dare a chi non ha amici, a chi non sa chiedere. È poesia quel sorriso che il tuo compagno di banco non trova a casa e aspetta da te, è anche quella sorpresa di sentirti libero quando esci da scuola e ti pare che il mondo sia tutto per te. È poesia la mano che offri all'amico che non può camminare se lo fai col sorriso. Quante volte dimentichiamo che la nostra vita è piena di poesia se la sapessimo guardare: questi giorni improvvisamente caldi fanno scoppiare in poche ore i petali ai fiori, i ciuffi di foglie verdi alle piante, l'aria tiepida alla sera e tutto questo ci aiuta a non sentire le guerre che girano attorno ai nostri Paesi finora in pace. È poesia anche regalare una carezza a chi non le ha mai avute, ma farlo con gioia come se fossi tu a riceverla, è poesia il sonno nella notte quando non hai confini e puoi sentirti il re dell'universo. Siete giovani, allora, piantate semi di bontà, di amicizia e di carità nel vostro animo come è scritto nelle vostre poesie affinché diano frutto più tardi quando voi stessi ne avrete bisogno. Vi abbraccio con affetto.
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