lunedì 15 luglio 2002
 «Noi uomini di poca fede questi misteri non possiamo capirli». Scrive proprio così GiorgioBocca su "Il Venerdì" di Repubblica (12 luglio) a proposito della salute del Papa e della sua convinzione che Dio l"aiuterà a compiere fino in fondo la sua missione. E però dice ugualmente la sua, cominciando con l"esprimere la sua sorpresa perché la Chiesa è una «pura teocrazia». Poi prosegue: «Dio non parla tra i tuoni e le fiamme del Sinai, ma attraverso il suo rappresentante in Terra» e poiché Egli «non vuole che papa Wojtyla dia le dimissioni, lo fa sapere tramite l"interessato». E, con delicatezza, ne deduce: «Così il cardinal Martini, che è in piena salute e lucidissimo di mente ha dovuto andare in pensione [...] mentre papa Wojtyla si appresta a partire per un viaggio nelle Americhe». Ma se il Papa «non riesce a parlare, a sentire, se deve essere sorretto, guidato, tenuto sveglio, diventa un miracolo divino: significa che è Dio in persona a sostituirlo. Ma se è così, che bisogno c"è del suo rappresentante?» Già, non ci avevamo pensato. Bocca (poca fede, ma molto fastidio) conclude: la «ostentazione della sofferenza» è «imbarazzante. Il mondo ne è talmente pieno, di sofferenza, che questa superdose che ci arriva dal Vaticano appare davvero eccessiva». Infine: «Non c"è umiltà in questa sofferenza».Ma se «questi misteri non li può capire», che bisogno c"è che Bocca infligga al prossimo la sofferenza di leggere ciò che lui scrive?Uno di noi, ma non troppoAnche Francesco Merlo, su Sette, il supplemento del Corriere della sera (giovedì 4), sentenzia su cose che conosce poco: «No, il feto non è uno di noi. Quindi la legge non può e non deve tutelare giuridicamente il nascituro». Il suo no deriva da una sentenza della Cassazione francese che, per la terza volta, «ha stabilito che nessuno può essere accusato di omicidio, né il medico negligente, né l"autista ubriaco che ha in vestito la donna gravida, né l"uomo che l"ha ferita provocando la morte del nascituro [...] perché non si può uccidere chi non esiste, chi non ha un nome, un indirizzo, uno stato giuridico». Poi, accorgendosi di averla detta un po" grossa, si corregge: «Io credo che si debba trovare il modo il rispettare "il feto" senza riconoscergli lo stato di persona giuridica» (ma il feto è forse un"azienda?) e «senza considerarlo come "uno di noi"».Merlo non sa che perfino la legge 194 di aborto afferma che "lo Stato protegge la vita umana fin dall"inizio"; che la Corte Costituzionale italiana ha più volte sentenziato che la tutela del concepito "ha fondamento costituzionale"; che il Comitato nazionale per la bioetica ha affermato che il nascituro va considerato "come uno di noi"; che fin dai tempi dei romani esiste la figura del "tutor ventris"; che... Vale la pena di continuare?Buone vacanzeLe ferie sono un diritto irrinunciabile (Cost. art. 36). Anche i miei ventitré lettori hanno diritto alle ferie dalla fatica di leggeremi. Perciò (ma anche per me) questa rubrica si sospende per un mese. Arrivederci al 18 agosto.
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