giovedì 10 dicembre 2015
Ieri sulle prime pagine l'apertura del Giubileo. Eccezione su "Libero" – niente! – e come a riempire il vuoto il titolone di apertura su due righe: «Bancomat e carte di credito. Oggi si cambia: ecco come». Si sa: non puoi servire due padroni e l'accento va dove batte il cuore. È libertà, ma la dice lunga sul quell'ambiente e i suoi dintorni, dove a lungo ci si era persino affezionati a parlare e straparlare di «sede vacante». A proposito: sorprende la sorpresa ripetuta più volte al pur attento Tg La7 per la compresenza dei «due Papi»: è realtà pacifica dal 13 marzo 2013! Altra sorpresa sul "Giornale" (p. 1) è la delusione evidente perché Francesco, recandosi a piazza di Spagna, non è passato per via Condotti. Si sa: questo Papa per qualcuno è sempre su una strada sbagliata. Valeva per i vuoti. Quanto ai più o meno pieni, su altri giornali detti "laici" il titolo di apertura più azzeccato pare a chi scrive quello del "Manifesto": «Il papa apre il Giubileo e celebra il Vaticano II». Chi segue con attenzione e anche con "memoria" viva parole, gesti e fatti di questo Successore di Pietro non può che ritrovare in essi i motivi di fondo di Gaudet Mater Ecclesia, con cui Giovanni XXIII aprì e disegnò il futuro Concilio, e in avanti nel tempo anche quelli degli ultimi due documenti del medesimo, la Gaudium et Spes e lo scambio di dichiarazioni tra Paolo VI e Atenagora I per la revoca delle scomuniche reciproche. Quel Concilio fu promessa e premessa di nuovo ritorno al Vangelo: niente altro. E il Vangelo è il buon annuncio della Misericordia, che è la caratteristica unica dell'Amore di Dio. Per amare Dio si abbassa fino a noi. Noi per amare dobbiamo riconoscerlo nell'altro. Ieri Francesco citando S. Ambrogio ha ricordato che Dio ci ha creati per avere qualcuno da perdonare! Vangelo e Concilio: parola di Dio e anche nostra...
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI