mercoledì 6 febbraio 2008
"Repubblica" (domenica, p. 1) Scalfari elogia Zapatero: «la sua risposta ai vescovi spagnoli è stata al tempo stesso sobria, rispettosa e fermissima». Lì accanto, "strillo" e rinvio a p. 10: «Zapatero protesta col Vaticano: "siamo indignati per i vescovi in campo". Risposta a muso duro con protesta formale direttamente al Vaticano». Che sobrietà! Che rispetto! Le ha volute cantare subito al "papà" (con l'accento), lui, con un bell'auto-pugno sul naso libertario e liberale. E lunedì "Unità da manuale. Titolone in prima: «Il Papa: "difesa della vita". Ma parte l'attacco alle donne». Dunque «il Papa attacca le donne»? Sì! E a p. 7 " «Attacco alla laicità» " con titolone "sobrio": «194, puntuale arriva l'attacco di Ratzinger». Ecco l'inizio del pezzo: «L'occasione è ghiotta per papa Ratzinger"». Già: quel "mangiadonne" del Papa non aspettava «la giornata annuale della Vita», stabilita da un anno, bensì «la ghiotta occasione» del «documento dei Direttori delle Cliniche di tre Università romane» che in combriccola con lui difendono la vita dei feti sopravvissuti all'aborto. E sul loro testo segue il giudizio del "sobrio" ginecologo Flamigni: «una sequela di sciocchezze e di aggressioni che non tengono conto della verità dei fatti». Finito? No, perché " stessa pagina, e persino stessa firma del pezzo, Maristella Iervasi " ecco lapidaria la notissima e insospettabile ginecologa Kusterman: «Sono allibita, non capisco, quel documento dei ginecologi romani non è inopportuno e non è un attacco alla 194». Con finale secco: «i laici hanno torto». Pregiudizi di ciechi, a precipizio nella fossa delle contraddizioni.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI