venerdì 3 novembre 2006
Non capita spesso di trovare nel menù di un buon ristorante dei piatti che utilizzano la carne d"oca; infatti, non è una carne che si cucina abitualmente, perché non gradita a tutti, anche se poi si tratta di un cibo prelibato e anche nutriente. Dell"oca, in genere, si consuma soprattutto il suo fegato, sotto forma di foie-gras, ossia il classico fegato grasso, piatto tradizionale francese ma che oramai è diventato universalmente conosciuto. La produzione di foie-gras ha provocato alcune controversie perché le oche sono sottoposte ad ingrassamento forzato e vengono tenute per un certo periodo al pascolo per aumentare anche il volume del fegato. In alcune zone del Nord, specie in Piemonte, in Emilia e in Veneto, l"oca rappresenta una prelibatezza gastronomica. Si tratta di un uccello che appartiene alla famiglia delle Anatidi e può raggiungere i quattro kg di peso; è un animale da cortile allevato sia per il consumo della carne sia per quello delle uova. Dall"oca si ricavano inoltre salami e prosciutti, produzione concentrata nella zona della Lomellina, in provincia di Pavia. Per il salame si utilizza la carne macinata dell"oca, con aggiunta di sale, pepe, spezie, vino bianco; per insaccarla si adopera la pelle del collo del volatile. I prosciutti invece sono prodotti utilizzando solo le cosce o il petto. Il consumatore, all"atto dell"acquisto, deve preferire gli animali più giovani, con carne più tenera, per ottenere un miglior prodotto in cucina. L"età può essere dedotta osservando il becco, che deve essere elastico, e la pelle delle zampe che non deve essere rugosa né coriacea. È veramente importante notare come la carne d"oca è circa tre volte più calorica di quella magra di bovino o di pollo. Un etto di oca contiene infatti quasi il 16% di proteine, il 35% di grassi; il 50% di acqua e fornisce 373 calorie. Dall"oca è possibile ricavare, oltre alla carne e il fegato, altri prodotti non ad uso alimentare, come il piumino e le pelli da concia.
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