sabato 26 maggio 2018
Curiosità: ieri il “pacco” dei soliti giornali – in edizione romana – mi pare singolarmente pesante, e infatti un quotidiano pesa 564 grammi, e un altro 538... Il nostro 123! Obesità cartacea o (sospirata) ripresa della pubblicità? Chissà... Quanto a “peso” talora ci sono ricordi lontani che tornano vivaci. Per esempio, quando leggo che Corrado Augias su “Repubblica” (23/5, p. 17) risponde bene ad un lettore che rievoca la tragedia del fascismo antisemita e violento, mi torna in mente un ricordo d'infanzia. A 4 anni sono con mia madre davanti all'edicola di via Oslavia, il regno di Egidio, corpulento simbolo del quartiere, mentre al suono imperioso della tromba passa il drappello “nero” del gagliardetto di regime: obbligo di attenzione e silenzio. Un signore distinto sta leggendo un giornale esposto in alto e non se ne accorge. Un attimo: gli va addosso una camicia nera e con un colpo di manganello gli spacca la nuca. Lui cade in terra e la arrossa col sangue mentre la tromba continua a squillare e il drappello si allontana... Con altri mia madre presta soccorso al distratto e malcapitato. Era la dittatura, nera. Fossero stati rossi, e ce ne sono stati di simili, sarebbe stato lo stesso: tiranni anch'essi! Così ho capito cosa è la tirannia! È l'opposto dell'amore, e non solo, anche della giustizia e della libertà. Dopo 70 anni, teniamocele strette e, ancora di più, se siamo come siamo, a nome di Qualcuno, un ebreo di Galilea che a sorpresa di tutti veniva da Nazareth, aggiungiamoci l'Amore... Senza suonare trombe, senza sentirci superiori, andando incontro a tutti, uguali o diversi che siano, ricordiamo che quando liberamente serviamo gli uomini in realtà serviamo anche quel Dio che ha detto che tutto quello che abbiamo fatto ad altri lo abbiamo “fatto a Lui”. Quello è l'ultimo “peso” della vera bilancia: e unico!
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