sabato 16 febbraio 2008
Marco Tozzi ("Stampa", 14/2, p. 37) scrive di Lourdes: «il miracolo è atto di fede che non si cura di corrispondere a un accadimento "vero". L'importante è il valore simbolico e ciò merita tutto il rispetto anche di chi non crede». Sei illuso, dici il falso, ma ci credi, e io ti rispetto per «il valore simbolico». Come una scenetta di Totò: con pernacchio finale. Più impegnato ieri, stessa "Stampa" (p. 35), Piergiorgio Odifreddi nell'arena elettorale con una "Lettera aperta a Veltroni", toro d'occasione. «Da osservatore torinese costituente del Pd, ma anche della squadra di Crozza Italia» (questo sì è prestigio culturale!), si dichiara sconcertato nel sentirgli dire, «d'accordo con L'Osservatore Romano», che l'aborto non è tema da campagna elettorale. Per «l'osservatore torinese» è il colmo, e giù una sfilza di stoccate: tu tieni fuori i radicali, in pochi mesi sei stato più volte in Vaticano, e non per protestare, eri in piazza di Spagna accanto al Papa che «omaggiava una statua della Madonna», hai stigmatizzato l'intolleranza che «ha tolto la parola al Papa» alla Sapienza, e «a Ballarò» il tuo vice, Franceschini, ha detto: «il partito ha risolto il problema della laicità perché ci stiamo la Binetti ed io». Come? «La Binetti e Dio»? Oddio! Stoccata finale, a firma Odi/Crozza: con Dio nessuna tregua! Finito? Sì, ma subito prima una botta anche a Cacciari, «uno dei sedicenti laici del Pd»: «ha definito i dissenzienti» della Sapienza dei "cretini"! Tu ricordi che Odifreddi in un libro intero definisce "cretini" due miliardi di cristiani e dimentichi il torero: è il bue dice cornuto all'asino"
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