giovedì 7 agosto 2014
6 agosto: 36 anni dalla morte di Paolo VI. Ero alla Mendola per la settimana del Sae, creatura di Maria Vingiani, veneziana, e anche di Papa Giovanni e Loris Capovilla…Ieri qui due magnifici ricordi: p. 13: «L'ultimo dono di Paolo VI» (Marco Roncalli) e p. 1 e 2: «Il campo è il mondo» (Carlo Cardia, amico da decenni). Adesione totale a Gesù e quindi alla Sua Chiesa, fede da conservare tenendola sempre viva e aperta al mondo da salvare, e non da condannare (Gv. 3, 17), cultura raffinata, ma al servizio di tutti, discrezione personale e abbandono alla volontà di Dio: «universalismo anticipatore», come ha scritto Cardia.Sempre ieri anche su Repubblica - p. 28: «Il legame che lega Bergoglio e Paolo VI - Agostino Giovagnoli mostra che «Paolo VI è, tra i suoi predecessori, quello cui Papa Francesco si richiama con più convinzione». Pensi alle parole dette e vissute e sei perfettamente d'accordo, guardi ai gesti, allo stare in mezzo alla gente, agli abbracci e alle carezze e trovi che il richiamo immediato è a San Giovanni XXIII.Spunti preziosi, e sempre ieri qui (p. 18: "…Elogio della trasparenza") prezioso Bruno Forte che ricorda Italo Mancini, prete, teologo e filosofo: molto affine a Paolo VI.
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