domenica 26 luglio 2009
Ieri collana di vuoti a perdere. Lo storico Adriano Prosperi ("Repubblica", p. 1) si riferisce alla polemica sulla nota esibizione di "non santità" annunciando serio che "la Chiesa ha da tempo modificato lo statuto della santità", e ciò in opposizione a quello che secondo lui sarebbe il modello "del taumaturgo e facitore di miracoli" incarnato da Padre Pio. Qualcuno lo informi che l'ultima modifica storica dello "statuto della santità", pur sempre in riferimento al modello vivo del Nuovo Testamento e vigente da 2000 anni, risale a Benedetto XIV, più di duecento anni orsono, e che Padre Pio è arrivato dopo! Stesse discussioni e vera perla ieri sulla "Stampa", dove Mattia Feltri racconta che "la madre di Berlusconi recitava sei rosari al giorno in suffragio del figlio". "In suffragio"? Qualcuno " pare sia abituato " farà davvero le corna. Notevole perla anche del ministro Maroni ("Libero", p. 8): dice che la sua legge sull'immigrazione è più mite di quella vigente in Vaticano: "Lì la pena è il carcere, noi abbiamo previsto una multa. E l'espulsione obbligatoria". Falso! Possibile che al Viminale siano così male informati su cose così chiare? Speriamo che sul resto dei tanti problemi si vada meglio. Altre perle? Su "La Stampa", ma 21/7, p. 38 ("Editoriale dei lettori") si scrive che "per il polso del Papa il mondo intero è stato in apprensione e milioni di fedeli hanno trattenuto il fiato", ma la cosa serve per criticare il fatto che lo stesso Papa ha messo in guardia dal pensare la tecnica come soluzione automatica di tutto. Volutamente due esagerazioni, e un solo plof polemico. Capita"
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