venerdì 10 novembre 2006
Il panettone è già presente sugli scaffali nei vari supermercati e persino negli hard-discounts, da ciò si deduce che il Natale è vicino. Da luglio i produttori vendono già il famoso panettone Milano a tutto il mondo, anche a quelle nazioni che non festeggiano la festa più bella dell"anno. Il nostro Massobrio menziona la nascita del panettone come risalente al Medio Evo o anche prima, ma avrebbe mai immaginato il fornaio Toni che il suo pane arricchito di zucchero, uvette e canditi, avesse potuto ricevere il privilegio di una certificazione europea? Invece è accaduto. Sicuramente il panettone, assieme al pandoro, nell"esagerazione, oltre a deliziare il palato costituisce una mina vagante per gli obesi, perché è un cibo ipercalorico: mediamente 380 kcal, per 100 gr. mentre quelli artigianali arrivano anche a 450 kcal e anche quelli considerati dietetici non scendono sotto le 335 kcal. Si gusta meglio associato ad una bevanda calda tipo tè o cappuccino, ciò aumenta l"indice di sazietà. Non tutti i panettoni contengono ingredienti di alta qualità, specie quelli farciti o troppo elaborati, più spesso contengono ingredienti di scarsa qualità come margarina o grassi vegetali che danno l"idea di una maggiore leggerezza, per l"indicazione «vegetale», ma così non è. La composizione e le calorie variano a seconda della tipologia: mediamente un etto di panettone standard fornisce: carboidrati: 55 gr.; proteine: 7 gr.; grassi: 13 gr.; acqua: 27%; calorie: 365 kcal. Non è condannabile il consumo di panettone nel periodo natalizio, ma occorre ricordare che non si può considerare natalizio il periodo che va da ottobre a febbraio dell"anno dopo. È facile intuire il danno che ne può derivare. È un"usanza tutta  milanese quella di onorare San Biagio (3 febbraio) mangiando una fetta di panettone conservato da Natale, ma questa pratica si è sparsa in molte altre zone d"Italia e sancisce lo smaltimento a tappeto dei panettoni natalizi. Lasciamo la tradizione nei suoi confini di fine anno.
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