martedì 16 novembre 2004
Dov"è la vita che abbiamo persa vivendo?/ Dov"è la saggezza che abbiamo persa nel sapere?/ Dov"è il sapere che abbiamo perso mettendo insieme nozioni?Sono versi famosi di quello che io considero uno dei grandi poeti di tutti i tempi, Thomas S. Eliot, nato a Saint Louis nel Missouri nel 1888 e morto a Londra nel 1965. C"è un verbo che regge la serie di paradossi contenuti in queste righe della poesia intitolata The Rock: "perdere". Un verbo che era caro a Gesù tanto da divenire anche per lui strumento per esprimere un paradosso, quello del «perdere per trovare», del donare per avere. Eliot segnala un dramma analogo ma al contrario, usando in altra direzione lo stesso verbo. E le sue osservazioni possono trasformarsi in un esame di coscienza sull"intera esistenza di una persona.Spesso ci si aggrappa alla vita cercando di goderla in ogni suo attimo, stringendola egoisticamente tra le braccia per non sciuparne un brandello, tenendosela tutta per se stessi. E il risultato è che, alla fine, ci sembra vuota, fuggita via come sabbia che scorre da una mano. Similmente si afferra il sapere, convinti di riuscire ad alzarci sopra gli altri, di scoprire la chiave di volta del successo, l"abilità nel guadagno e la gloria del potere. E alla fine ci si accorge di non conoscere il senso profondo della nostra vita. Come dice l"ultimo verso, abbiamo «messo insieme tante nozioni» ma non abbiamo trovato la chiave di volta che dà significato all"esistenza, non abbiamo mai provato il gusto vero del conoscere, del comprendere, del vivere in pienezza. E" questo "perdere" il vero dramma e non tanto "perdere" soldi o fortuna o successo.
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