giovedì 13 maggio 2021

Non ho mai amato la cosid-detta politically correctness,la correttezza politica, chetroppo spesso diventa una gabbiainsopportabile in nome della qua-le si “devono” usare certe parole in-vece di altre. E se non lo fai sei ad-ditato, al minimo, come retrogra-do. Tipo “non vedente” invece dicieco, oppure declinare al femmi-nile nomi che, in lingua italiana, arigor di grammatica sarebbero in-declinabili (sindaca, per esempio),o viceversa usare solo la forma ma-schile indifferentemente per uo-mini e donne (presidente, lascian-do unicamente l’articolo, “il” o “la”,a indicare la differenza di genere)anche con nomi che sempre a rigordi grammatica hanno femminile emaschile; e poi perché quella ma-schile e non quella femminile? Ingenerale non ne ho mai capito la lo-gica, e nella migliore delle ipotesil’ho sempre trovata una sottile i-pocrisia. Oggi poi, che la cosa mitocca direttamente, ancora di più.Cosa intendo? Qualche tempo fami sono sentito dire che la Sla nonmi ha limitato ma mi ha solo resouna persona “diversamente abile”.Avrebbe voluto essere un compli-mento, un incoraggiamento, e di-ciamo che è venuto male. Ma, al dilà della intenzioni, quello che miha fatto pensare èstata proprioquell’espressione, “diversamenteabile”. Perché io non mi sento “di-versamente abile”, mi sento “e-stremamente handicappato”, do-po che la Sla mi ha rubato prati-camente tutto. Ero uno che den-tro casa, per dire, faceva pratica-mente tutto, idraulico, elettricista,muratore, falegname. Perfino o-rologiaio. Prima dell’avvento del-le centraline elettroniche, il 70%dei lavori sulle mie auto e moto lifacevo da solo, e con un amicomeccanico mi ero restaurato permio conto una vecchia Triumph,appena avevo un minuto liberocorrevo in officina, mi infilavo u-na tuta e via. Bei tempi.Oggi di tutto questo non resta nien-te, se non il ricordo: credo sia ab-bastanza inutile girarci intorno. Ese qualcuno mi dicesse «sei handi-cappato» gli potrei dire solo: hai ra-gione. Handicappato, invalido... no,non mi sentirei offeso, per niente.Nel mio caso, almeno: non parloovviamente a nome di nessuno.Non si tratta di avere oggi un’abi-lità diversa rispetto a prima. Moltopiù semplicemente è che ho persole mie, le ho perse tutte, e so chepurtroppo non torneranno maipiù. Perché se anche domani tro-vassero un modo per fermare laprogressione della Sla, i nervi mor-ti non ricrescono, e nemmeno imuscoli si rigenerano. E allora, vi-sto come stanno le cose, non è coldirmi che sono “diversamente abi-le” che mi può consolare.

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