venerdì 3 settembre 2004
C' è un racconto scritto da Bruno Lauzi, dove il cantautore sostiene che il peperone è la prova provata dell"esistenza di Dio. «Dopo aver organizzato il mondo - scrive Lauzi -  Domineddio si deve essere detto: "Caspita, qui mancano i peperoni, il loro colore, il loro profumo"». È la sorpresa di settembre, il peperone, coi suoi colori davvero straordinari che vanno dal giallo intenso al rosso cupo, al verde. Simbolo di tanti Comuni del Nord Italia, per gli abitanti di Asti v"è addirittura un gioco di parole che ne attesta l"astigianità: "dui pvrun bagnà "n l"oli" (due peperoni intinti nell"olio), su cui anche il cardinal Sodano è maestro. Lui è originario proprio di quelle terre orticole, a ridosso della cittadina piemontese, dove nasce il celebre peperone quadrato di Motta di Costigliole, ricercato per la sua carnosità e dolcezza e principe del piatto piemontese per antonomasia che è la bagna caoda. A Carmagnola (Torino) il peperone più diffuso è il corno di bue, croccante, mentre il vanto di Cuneo è il peperone con il baffo.Il nome antico di questo ortaggio proveniente dall"America meridionale era pepe d"India, a causa del suo sapore piccante dovuto in particolare ai semi. Una volta lavato, va mondato dei semi e delle parti costolute bianche interne. Le preparazioni in cucina sono varie. Il piatto per antonomasia che vede il matrimonio tra peperone e pomodoro è la peperonata, che si abbina volentieri al coniglio in umido. In Piemonte è diffusa una prelibatezza come il rotolo di peperone farcito con una salsa tonnata, oppure il peperone bollito, spellato e poi cosparso di una salsa tiepida di bagnacaoda. In questo modo il peperone va gustato anche con un semplice olio extravergine di oliva, possibilmente del Garda o della Liguria, della serie fruttato leggero. Un olio più intenso lo si accompagni, invece, al peperone alla brace. Diverso dal peperone in umido è invece il peperone fritto, che deve essere trattato con olio extravergine di oliva in padella (non ci sta male un"acciuga sciolta). Va girato almeno tre volte, per dieci minuti al massimo. Servito tiepido, si abbina ad un vino bianco aromatico: Sauvignon o Muller Thurgau.
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