Pensioni, un «punto» per il 2009
giovedì 9 ottobre 2008
Aumenta la remunerazione dei sacerdoti nel 2009. Lo ha deciso il Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana nel corso della sessione autunnale che si è conclusa da alcuni giorni.
Il Consiglio ha fissato a 12,36 euro il valore monetario del «punto», cioè la misura con la quale si calcola il sostentamento del clero, con effetti dal 1° gennaio 2009. Rispetto al valore di 12 euro tondi, in corso quest'anno, il «punto» registra un incremento del 3%. Un aggiustamento che tuttavia si assesta su un gradino inferiore all'andamento dell'inflazione rilevato dall'Istat. Anche i precedenti adeguamenti del «punto» sono sempre stati inferiori ai livelli ufficiali dell'inflazione.
Per effetto del nuovo valore monetario, la remunerazione mensile minima di un giovane sacerdote, senza indennità di alloggio, salirà a 988,80 euro lordi (attualmente è di 960,00), da assoggettare poi alle ritenute fiscali.
Altro esempio: un sacerdote nella media del servizio pastorale (vale a dire con 35 anni di anzianità nell'esercizio del ministero, parroco ed anche insegnante di religione con orario settimanale di 17 ore, con punteggio aggiuntivo per l'alloggio) passerà invece dagli attuali 1.464,00 euro ai 1.507,92 euro lordi mensili da gennaio 2009. Su questo esempio è stata considerata anche la recente elevazione del punteggio, in vigore da quest'anno, che spetta alla maturazione del settimo scatto di anzianità.
Le nuove misure delle remunerazioni spettano anche ai sacerdoti stranieri presenti in Italia e che svolgono, alla pari di un sacerdote italiano, un servizio pastorale a tempo pieno a favore di una diocesi italiana.
Allo stesso modo, ne hanno diritto i sacerdoti italiani, non residenti in Italia e operanti all'estero per conto di diocesi italiane (fidei donum). Tuttavia, data la grande disparità di condizioni e di costo della vita esistenti nei Paesi nei quali si svolge il loro servizio, la remunerazione è ripartita per il 32% a carico della diocesi estera di destinazione, per il 23% a carico della diocesi italiana, per il 45% a carico del rispettivo Istituto diocesano in Italia.
L'adeguamento delle remunerazioni dei sacerdoti, sia italiani sia stranieri già inseriti nel sistema, sarà eseguito automaticamente a cura dell'Istituto centrale che gestisce il sostentamento del clero. Mediamente, il sacerdote italiano inserito nel sistema riceve una remunerazione corrispondente a circa 100 «punti».
Facoltà teologiche. Il Consiglio della CEI ha inoltre stabilito in 100,00 euro la quota della remunerazione che le Facoltà teologiche e gli Istituti superiori di scienze religiose devono assicurare ai sacerdoti impegnati in qualità di docenti stabili e di officiali a tempo pieno (segretario, economo, bibliotecario ecc.). Non si tratta quindi di un aumento netto della remunerazione, ma di un alleggerimento, a carico del sistema di sostentamento, degli oneri che fanno capo alle Facoltà e agli Istituti.
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