mercoledì 9 aprile 2014
La persecuzione degli ebrei è una ferita talmente profonda che la Germania continua a farvi i conti (anche letteralmente). Troppo il dolore inflitto perché quella macchia non continui a pesare, sebbene le nuove generazioni non ne portino la responsabilità. Se ne devono comunque fare carico ogniqualvolta le conseguenze riemergano.È di ieri la notizia che migliaia di ebrei che furono costretti a lavorare per i nazisti riceveranno gli arretrati della loro pensione. Lo ha annunciato il governo tedesco. «Non possiamo neanche immaginare che cosa volesse dire essere costretti a operare in condizioni inumane in un ghetto dell'epoca del Terzo Reich», ha detto il ministro del Lavoro e gli Affari Sociali, Andrea Nahles. Il provvedimento dovrebbe essere approvato al Parlamento di Berlino entro luglio.Nel 2002, il governo tedesco aveva concesso il pagamento degli arretrati della pensione fino al 1997 agli ebrei che avevano lavorato nei ghetti nazisti. Per le pensioni concesse negli anni successivi erano previsti solo quattro anni di arretrati. La nuova disposizione sana questa disparità. Ma il più che tardivo risarcimento non potrà minimamente cancellare la sofferenza inflitta ai pochi sopravvissuti di quei terribili anni in cui milioni di altri ebrei venivano uccisi nei lager.
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