venerdì 26 settembre 2008
Pensieri: ieri sul "Messaggero" (p. 29) Sergio Talamo è commosso da parole di Chiesa che per lui sono un evento storico: «La Chiesa che si apre al testamento biologico è "gonfia di pietà"». E tu capisci che «l'apertura» della Chiesa non è stata capita. Càpita. Interessante su "Repubblica" (p. 45) il sunto di dialogo, a "Torino Spiritualità", tra Alessandro Baricco ed Eugenio Scalfari, con al centro i pensieri di Nietzsche e la «mestizia allegra» del "Fondatore" che si accontenta di non credere in Dio e pensa a vivere momento per momento. Più impegnativo André Glucksmann, che sul "Giornale" (p. 34) continua a professarsi «laico, ma non anticlericale ottuso» " ce ne fossero! Ndr " e riconosce, è il titolo, che "Benedetto ha ragione quasi su tutto", in particolare sulla coincidenza logicamente terminale tra relativismo e nihilismo, giacché chi nega che esista il bene e il vero alla fine nega anche che esista il male e l'errore. Ultimo pensiero per Angiolo Bandinelli che sul "Foglio" (p.2: "Le fedi trionfano") annota, anche lui con «mestizia un po' allegra», che oggi «le religioni avanzano» e «la laicità è in regresso», ma scrive che in fondo non è così, perché «le fedi», e in particolare quella cristiana, «non sanno dove andare, vacillano, sbandano» e perciò solo oggi proclamano che «fede e ragione possono convivere», chiedendo aiuto alla laicità. Ma quella buona, di cui lui è nostalgico, è del 1800. Sarà, però da 2000 anni in Paolo c'è scritto che fede e ragione possono convivere, e per una buona laicità c'è un certo «Date a Cesare» e «date a Dio», magari non sempre praticato, ma chiarissimo.
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