martedì 27 dicembre 2016
Chi come me si occupa di etica e strategia d'impresa o, peggio ancora, ci scrive, dovrebbe ricordarsi sempre che la parola stessa deriva dal greco "ethos", "comportamento abituale", e che quindi è fondamentale, per comprenderne l'essenza, vivere accanto a chi in azienda prova a far diventare il comportamento etico cultura, agire quotidiano, risultato concreto. Per fortuna in Italia esistono numerose realtà che abbracciano questa modalità e grazie anche a ciò creano innovazione e sviluppo. Ne ho avuto la conferma di recente, avendo avuto la possibilità di partecipare alla festa di Natale della Pedrollo Spa: un'eccellenza assoluta nel panorama delle aziende italiane, vincitrice quest'anno del premio Leonardo, conferito dal Presidente della Repubblica a chi è interprete e ambasciatore del vero Made in Italy. Un'azienda leader nel settore delle pompe idrauliche, con circa 500 dipendenti e presente in 160 paesi nel mondo.
Entrare in contatto con loro significa sperimentare concretamente l'esistenza di un altro modo di fare impresa, che non rinuncia all'obiettivo primario di generare valore economico adeguato e sostenibile, ma che nel farlo percorre strade nuove e apparentemente incomprensibili agli occhi di chi vede nell'azienda un luogo dedito al solo profitto, in cui ciò che conta sono gli assets tangibili e non le persone e dove ciò che non rientra in questa visione è ritenuto pura filantropia. Alla loro festa, mi sono commosso, perché ho vissuto momenti che sarebbe bello tante altre aziende vivessero e "sentito" l'energia positiva che le persone sanno trasmettersi reciprocamente quando sentono di essere parte di un progetto che va oltre l'impresa stessa. Cominciando dalla Messa, presieduta dal Vescovo di Verona, posta all'inizio della festa quasi a sottolineare la preminenza di questo momento su ogni altro; i canti, splendidi, di un coro alpino, a pregustare l'atmosfera di gioia che si stava creando, e subito dopo la parte centrale dell'incontro, con il racconto di un progetto dedicato allo sviluppo di una scuola in India. Protagonista di questo racconto Alessandra Pedrollo, amministratore delegato, presente sul palco non tanto in virtù del suo ruolo, come forse sarebbe accaduto in altre realtà, quanto per il suo essere la prima protagonista di questo progetto fortemente voluto e sostenuto dalla famiglia. Dal suo racconto, accompagnato da filmati intensi, si leggeva tutta l'attenzione e la cura che l'azienda sta dedicando a questo lavoro e quanto questi stessi valori brillavano negli sguardi emozionati delle tante persone presenti: valore vero, tangibilissimo, di questa realtà. Sì, perché alla festa non hanno partecipato solo i dipendenti, ma anche le loro famiglie, compresi i bambini, protagonisti di un concorso di disegno dedicato al loro mondo e ai loro sogni.
A tutti, piccoli vincitori, l'ebbrezza di salire sul palco e al primo quella di veder stampato il proprio disegno sulle magliette che coloravano la sala, già di per sé bellissima e pronta ad accogliere i momenti finali di questo intenso pomeriggio.
Lasciando San Bonifacio ho ringraziato nuovamente il buon Dio per la fortuna che ogni giorno mi concede permettendomi di incrociare sul mio cammino persone come Alessandra, il padre Silvano, e chi da anni collabora con loro. Mi piacerebbe se questa fortuna toccasse in sorte a chi oggi vive tutt'altra situazione, ai giovani a cui viene ancora raccontata un'altra storia, e a chi crede il lavoro un incidente di percorso. A tutti noi questa azienda e il Natale tornano a parlare di speranza. E di un futuro possibile.
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