giovedì 10 luglio 2008
Si sa: in molte redazioni si è convinti che "sparare" ai preti renda, e non si va per il sottile. Succede però " con titolo "Peccato " che ieri sull'"Unità" il direttore sia indignato: «se in piazza Beppe Grillo insulta il presidente della Repubblica, noi stiamo con il presidente»! Ce l'ha con Beppe Grillo e con Di Pietro. Aggiunge poi che il giornale sta anche con Furio Colombo che difende Veltroni. Ha ragione da vendere, e aggiunge: «Resta un mistero " scrive " cosa aveva a che fare una manifestazione contro il governo» con «questa apocalisse condita di oltraggi al Papa». Parole sagge, ma forse incoerenti e certo tardive. Non si è accorto nessuno, all'"Unità", che da anni il bersaglio fisso di tante loro pagine, politiche, culturali o sedicenti "satiriche" è proprio il Papa? E che la Chiesa " emulando certe mode francesi di un secolo fa " viene presentata in blocco come «l'infame» da «schiacciare», l'eterno nemico? Ha ragione Massimo Franco, che sul "Corsera" scrive: «gli insulti al Colle e al Papa gettano un'ombra sul partito di Di Pietro»; e ha ragione Paolo Franchi " stesso "Corsera" " a osservare che «una tenaglia stringe il Pd», comportando rotture pesanti con la realtà, col rispetto delle istituzioni e anche con quello delle donne, mai insultate da una donna come in quella piazza dalla Guzzanti. Oltre a sorprese e indignazioni, succede però che ieri "L'Unità" (proprio a p. 1) sia in tema: "Donna picchiata, donna amata"" Cronaca di un fattaccio raccontato male, con frasi e fatti fuori contesto" Per darla in testa a chi? Ovvio: «"lo dice il prete»! Un bis: "Peccato"!
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