Patrono d'Irlanda, proclamò il Vangelo tra i suoi persecutori
martedì 17 marzo 2020
Da prigioniero ad apostolo: la parabola esistenziale di san Patrizio, vescovo e patrono dell’Irlanda, mostra come il Vangelo riesca sempre a trovare la giusta strada anche quando il cammino sembra troppo difficile e buio. Patrizio era nato in Britannia attorno al 385 e a 16 anni venne rapito dalla casa paterna, per essere portato come schiavo in Irlanda. Nelle sue “Confessioni” il futuro vescovo interpreta in quell’evento tragico un seme della grazia di Dio: fu durante quei sei anni da prigioniero, infatti, che la sua vita spirituale crebbe in modo particolare. Per questo, dopo essere riuscito a fuggire, decise di tornare in Irlanda facendosi evangelizzatore tra le tribù locali. Formatosi in Gallia, tornò sull’isola nel 432, e iniziò il suo ministero, prima da prete, poi da vescovo: un’opera che conobbe diversi ostacoli a causa di molti attacchi da parte di predoni e detrattori. Morì nel 461. Altri santi. Sant’Agricola, vescovo (VI sec.); santa Gertrude di Nivelles, religiosa (626–659). Letture. Dn 3,25.34–43; Sal 24; Mt 18,21–35. Ambrosiano. Gen 19,12–29; Sal 118 (119),65–72; Pr 8,32–36; Mt 6,16–18.
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