sabato 23 giugno 2018
Qui ne ho già scritto (12/6): "pasticcio" vecchio presentato come scoperta del nuovo. Si tratta di Glenn Cooper, romanziere illustre il cui nome rimbalza in pagina multipla per annunciare "I Figli di Dio", un suo «thriller teologico» sulle vicende misteriose di tre ragazze vergini che dopo una "visione luminosa" si trovano in stato interessante: "Tre Marie". Tre a uno: Cooper contro San Luca!
Interessante? A parte il fatto che come ironico ha annotato anche F. D'Esposito sul "Fatto" (21/6, p. 23) da noi "Tre Marie" è il nome di un panettone, uno dei lanci più pindarici del libro lo ha pubblicato "Il Giornale" (19/6, p. 30): "Con i misteri del Vaticano Glenn Cooper fa 'miracoli'". Entusiasta Francesco Borgia per i collegamenti di Cooper all'attualità: «La Chiesa cattolica è sempre sotto minaccia... lotte intestine al clero? Non escludo lo scisma... Francesco? Negli Usa la sua politica non è ben vista», e altro. Segue – ma è roba del "Giornale" e non del romanzo – una serie di sentenze supponenti, come per esempio che «oggi i segni dell'Apocalisse sono numerosi. Basta aprire un giornale…».
Tu l'hai aperto e come "ciliegina" sulla torta delle "Tre Marie" lassù, proprio sotto il titolo, arriva il sommario che istruisce i lettori: «Il nuovo thriller ruota intorno al dogma dell'Immacolata Concezione». Ma no? Ma sì! Al "Giornale" nessuno ancora sa che "l'Immacolata Concezione" definita da Pio IX nel 1854 non è il concepimento di Gesù da parte di Maria annunciato dall'Angelo nel Vangelo di Luca. Un qui pro quo da bocciatura esemplare.
Se tanto mi dà tanto vale ancora quello che qui ho scritto concludendo il Lupus del 12 giugno scorso: «Sempre pasticci sono, ma non inquietano nessuno, neppure in Vaticano». Piuttosto in qualche redazione serve anche una lezione di "teologia" per evitare bucce di banana, con ridicolo assicurato.
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