venerdì 25 marzo 2005
La più bella Pasqua, la ricordo la mattina presto nel convento del Carmelo del deserto di Varazze. Dopo le prime preghiere del mattino, fummo nel refettorio e un monaco tagliò per tutti la torta di Pasqua, che Vincenzo aveva portato dalla sua Napoli. Era una torta a base di farina, formaggio e uova sode intere. Lo ricordo quel momento, perché fu un gesto assai lontano da ciò che oggi si può confondere col consumismo. Tutto ciò che si consuma come un dono, tende a svelare meglio il suo significato. L"uovo è un simbolo di rinascita e quindi il simbolo della Pasqua. E tante torte salate, a base di uova, erbe di campo primaverili, formaggi freschi o stagionati rappresentano questa festa. Una torta dalle forti connotazioni tradizionali è quella Pasqualina, che ha la sua patria d"elezione in Liguria. La tradizione vuole che gli strati per fare questa torta debbano essere 33 come gli anni di Cristo. C"è poi una torta tipica di Pasqua che nasce nelle Marche e che prende il nome di crescia: un chilogrammo di farina, sei uova, lievito di birra, sale e pepe e del buon pecorino. Bisogna attendere tre ore almeno per la lievitazione e poi infornarla. Sempre in centro Italia, nel cuore del Bel Paese, ovvero in Umbria, la torta di Pasqua è fatta col formaggio. E non solo la rivendono in ogni panetteria e pasticceria, ma addirittura viene realizzata in ogni casa. Se in questi giorni vi recate a Santa Maria degli Angeli sotto Assisi, assisterete a una fila di persone con il fagottino che va a far benedire la torta di Pasqua (detta anche pizza) fatta in casa, da mangiare nel giorno della festa per antonomasia coi salumi della tradizione, prima di concludere con quel dolce con la glassa, qui denominato "ciarramicola". La ricetta per questa torta succulenta prevede 400 grammi di farina 00, 150 g di pecorino fresco fresco umbro, 75 g di pecorino semistagionato grattugiato, 75 g di grana padano grattugiato, 25 g di lievito di birra, 4 uova, 3 cucchiai di latte, e poi un cucchiaio di miele, uno di burro, uno di olioextravergine di oliva, sale e pepe. Il procedimento ce lo racconta Giovanna Ruo Berchera sul sito www.clubpapillon.it nella parte delle ricette, mentre l"assaggio è con uno spumante brut.
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