Parte il primo round per l'indennità Iscro
martedì 26 ottobre 2021
Istituita per sostenere le attività economiche particolarmente colpite dal Covid, l'Iscro (acronimo di Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa) è un sostegno straordinario a disposizione delle partite Iva e dei liberi professionisti iscritti alla Gestione separata dell'Inps che svolgono abitualmente un lavoro autonomo. Vi rientrano anche i partecipanti a studi professionali o a società semplici. L'Iscro è prevista in via sperimentale per gli anni 2021, 2022 e 2023 e prevede un assegno, massimo per sei mesi e di importo tra i 250 e gli 800 euro, secondo la condizione dell'interessato. Il beneficio è attivo dal giugno scorso ma ritorna di attualità in questi giorni perché la richiesta all'Inps, sempre telematica, deve essere presentata ogni anno entro il 31 ottobre e, in questa occasione, vale per l'anno in corso. Nella diversità delle arti e delle professioni autonome e nel turbine di altre scadenze di pagamenti e cartelle varie, il termine del giorno 31 (regolare il differimento al 2 novembre, prima data lavorativa) rischia di passare inosservato. L'Inps ricorda che questa indennità, che esente da tasse può essere richiesta una sola volta nel triennio, ma presupposto per ottenerla è l'iscrizione alla Gestione separata. Pertanto è necessario verificare (o procedere), con le modalità previste, all'iscrizione alla Gestione separata prima di avviare la richiesta. In cambio del sussidio, l'attuale legge di bilancio ha imposto un immediato aumento dello 0,26% del contributo alla Gestione dovuto dai lavoratori autonomi. Il ritocco prosegue nel 2022 e 2023 con un'aliquota dello 0,51%. Altrettanto pesanti sono i requisiti per l'Iscro (partita Iva e iscrizione alla Gestione da almeno 4 anni, non avere pensioni né reddito di cittadinanza, reddito 2020 non oltre 8.145 euro, calo del reddito di almeno la metà sulla media del triennio precedente) che di fatto non rendono agevole l'accesso al beneficio. Con la domanda si autocertifica il reddito prodotto per l'anno di interesse. Superato l'ostacolo dei requisiti, la liquidazione dell'indennità è infine condizionata dalla partecipazione a corsi di aggiornamento professionale, sotto il controllo dell'Agenzia delle politiche attive del lavoro. Si intuisce perché l'Inps abbia ritenuto di offrire un riesame sulle domande già respinte (msg. 3180/2021).
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