sabato 28 novembre 2020
Vacuità in commedia. Ieri sul “Tempo” grande apertura: «L'ultima trovata di Conte. Fanno nascere Gesù prematuro»! Ridicolo pretesto fintamente devoto, nato da dissenso politico estremizzato. Ce l'hanno con Conte, ed è legittimo, ma cercano un pretesto-barzelletta.
Sempre ieri allarme anche sul “Messaggero” (p. 3 intera): «Il caso della messa di Natale: “Gesù può (sic!) nascere prima”»! Permesso benevolo accordato in redazione, perciò nel testo leggi, testuale e calmante, la dichiarazione del ministro Boccia: «...anticipare il rito religioso non è eresia»! Ci sarà qualcuno che ha già parlato di «eresia»? Vero che da qualche anno ogni tanto c'è chi si sveglia e vaneggiando scopre manciate di eresie anche in testi magisteriali, ma nella vicenda un calmante può servire: grazie perciò della generosa informazione. Del resto nella liturgia la prima Messa di Natale è detta da sempre “della notte” e non “della mezzanotte” e spesso è stata anche anticipata: per esempio dagli ultimi Papi, in particolare da san Giovanni Paolo II negli anni in cui era ammalato e affaticato. “Messa della notte” dunque, e con un pizzico di buon senso a qualche cronista sarebbe bastato chiedersi se le 22 siano giorno o notte...
E allora? Superficialità e chiacchiericcio... Per fortuna c'è qualche eccezione, e giovedì ha avuto ben ragione “Il Foglio” (p. 6) a titolare «Messa di mezzanotte. Il Papa celebra da più di un decennio prima delle 10 di sera. È forse meno Natale così?». Certamente no!
Fa piacere qualche volta trovare una lettura seria di fatti e situazioni su pagine dove fioriscono anche allarmi e polemiche incomprensibili e si alza il fumo di accuse di “eresia” anche quando basterebbe un confronto onesto con i testi di Scrittura e Tradizione per rallegrarsi di una continuità viva in cui lo Spirito alimenta la Chiesa di Gesù: quella fondata su «questa pietra».
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