giovedì 27 giugno 2013
«Maestro qual è il primo dei comandamenti?». È ancora giovane. Gli occhi scuri di luce inquieta. Nonostante la veste di studente per il sacerdozio, ha coraggio di rivolgersi allo strano Nazareno. «Il primo è: ascolta Israele! Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e la tua anima, con tutta la mente e tutta la tua forza! Il secondo è: amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è una legge più grande». Il ragazzo si morde un poco le labbra, occhi bassi. Ha riconosciuto le parole. Il Nazareno ha tirato fuori una citazione dal tremendo libro di prescrizioni, il Levitico. Il più dolce e ferreo dei comandi. Perla dai fondali del libro sacro. L'ha messa in cima. Prima dei 613 precetti della Torah. Rabbi Hillel dice: «non fare al prossimo tuo ciò che è odioso a te, questa è tutta la legge. Il resto è solo spiegazione». Ma il Nazareno ha scelto parole antiche «Ama …» non solo «non fare …». Il giovane si volta di lato via dal faccia a faccia: «Sì, e questo vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Gesù si china a guardarlo come si fa con un figlio a testa bassa: «Non sei lontano dal regno di Dio». I discepoli lo traggono via per le scale. Ma Gesù si ferma. E voltandosi lo saluta, il braccio alzato. Lui resta in cima, il tempio gli sale alle spalle, vasto contro il cielo.
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