mercoledì 20 maggio 2009
Ancora sul Papa in Terrasanta e sulla nostra informa-zione. Venerdì "Corsera", prima pagina: al centro bella foto del Papa sorridente che alza le mani di un imam e di un rabbino. Foto più grande e a colori su "La Stampa" (p. 17) e bel titolo per Giacomo Galeazzi: «Insieme contro l'odio»! Bene. Per curiosità vai su "Repubblica": in prima nulla su questo messaggio di pace. Eppure lì quasi ogni giorno maître à penser insegnano che le religioni monoteiste, tutte, sono portatrici di odio e violenza intollerante. In prima il «no all'intolleranza» c'è, ma riguarda l'immigrazione, e c'è anche spazio per «la rabbia» di Antonella Clerici che minaccia di andare a Mediaset, per «Eminem uscito dalla droga» e per «Zapatero (che) sfida la Chiesa», con dentro foto e pezzo a tutta pagina 19. Insomma: un sogno da importazione" Sono scelte. Lo è anche quella di p. 15, con grande titolo riassuntivo della giornata del Papa, «Netanyahu gela il Papa», e più sotto di serie " sempre al Papa " un mezzo rimprovero da parte di Hamas: «Se fosse venuto a Gaza l'avremmo accolto a braccia aperte». Il bello è che a p. 13 un grande titolo proclama: «Informare è una missione». Lo dice Bill Emmot, dell'"Econo-mist", ma riguarda solo le faccende di Berlusconi. Delusione? No. Conferma di pregiudizio. Più deludente, invece, vedere il Tg3 che rimprovera il Papa " «a Yad Vashem ha detto ebrei "uccisi" e non "massacrati"» " con giu-dizio globale sul viaggio di 5 giorni: «le liturgie sono state solo un riempitivo tra un discorso politico e un altro»! Detto sopra: «in-formare è una missione». Dipende da chi è data, e da chi se la assume.
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