Papa e martire custode della verità
sabato 13 aprile 2013
In un'Europa in cui il cristianesimo è una fede pubblica da secoli un Papa può morire martire e in esilio. San Martino I è il testimone che la difesa dell'autentico credo può costare la vita anche a chi occupa l'apice della gerarchia. Originario di Todi, prete a Roma, legato pontificio a Costantinopoli, Martino divenne Papa nel 649 e si trovò subito ad affrontare l'eresia del monotelismo (l'affermazione di un'unica volontà in Cristo, che avrebbe così avuto una natura umana "imperfetta"), appoggiato dall'imperatore bizantino Costante II. La condanna dell'eresia nel Concilio Lateranense fece infuriare l'imperatore che nel 653 fece arrestare Martino, esiliandolo in Crimea, dove il Pontefice morì nel 655.Altri santi. Sant'Orso di Ravenna, vescovo (IV-V sec.); beata Margherita da Città di Castello, domenicana (1287-1320). Letture. At 6,1-7; Sal 32; Gv 6,16-21. Ambrosiano. At 5,17-26; Sal 33; 1 Cor 15,12-20; Gv 3,31-36 / Mc 16,1-8a.
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