martedì 16 giugno 2009
Prime pagine ieri: nulla sul Papa che domenica richiama l'intollerabile stato dell'economia mondiale che condanna miliardi di uomini a morte da fame e povertà. E dentro? Zero su "Repubblica" " con supplemento "Affari e Finanza" " e su "L'Unità"! Loro danno sempre torto al Papa e non vogliono essere costretti a dargli qualche ragione. Sul "Corsera" (p. 25) G.G. Vecchi breve, ma essenziale, segnala «la dimensione cosmica» del discorso papale, forte invito a un'autentica rivoluzione economica. Toni simili e titoli forti anche su "Stampa", "Messaggero" e "Mattino", ma su tutti spicca "Il Giornale". Intera p. 15 " «Il Papa sferza l'Onu: "Fame e povertà inaccettabili"» " ove A. Tornielli preciso ed essenziale avverte che il discorso anticipa la prossima enciclica sociale. Segue però immediato e unico "Il Commento", ove Geminello Alvi " il «Piero Ottone del liberismo»: pare leggero, ma cerca di azzannare senza mostrare i denti, Ndr " vuol riparare l'effetto sovversivo del discorso papale: lui ci vede «un invito che solo ai presuntuosi potrebbe parere ingenuo, ma è grandioso» e «tocca l'anima». Solo l'anima? Sì, spiega Alvi, perché nei Vangeli il richiamo alla povertà dice tutt'altro, infatti Gesù rifiuta di trasformare le pietre in pane ammonendo che «non di solo pane vive l'uomo», e nel Padre Nostro chiediamo il «pane», ma quello «epiousion, ovvero sovrasostanziale», che con la fame nel mondo e «la crescita del Pil» non c'entra niente. Dunque? Discorso «grandioso» che «tocca (solo) l'anima»! Perciò, bene ragazzi di fede, ma ora fateci lavorare!
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