domenica 30 agosto 2009
Ieri Radio Radicale tenta il trapianto. Manda in onda più volte «il dialogo» di venerdì tra Marco Pannella e Ignazio Marino, ma succede l'incredibile: sull'eutanasia Marino contesta Pannella dichiarandosi contrario. Finalmente! Ha appena ascoltato la solita vanteria che «dà i numeri» senza mai darli: «in Italia la grande maggioranza dei credenti e praticanti vuole l'eutanasia!». Si smarca, Marino, ma forse è tardi. Dialoga, dice che «nessuno può dire io conosco la verità e Marco Pannella no!», ma gli tocca sorbirsi per due ore l'eterno ritornello: lui, Pannella, conosce e dice la verità; gli altri " se dissentono " no. Infatti Marino dice «sono un credente, ma i problemi relativi alle leggi li risolvo con la mia coscienza», e subito si becca la contestazione di quel «ma»: deve dire «e», perché quel «ma» farebbe pensare a una lontananza della coscienza dei credenti dalle idee di Pannella & Co., come «corteo» radicale. Ovvio: «Anche tu, Marino, sei radicale come sono io!», quindi è logico che tu dica solo ciò che dico io. Si sa da decenni: il popolo italiano vuole all'80% Bonino al Quirinale, e se fosse bene informato dalla «congrega» di malfattori composta da stampa e Tv, sarebbe tutto pannelliano, come ha mostrato quando è stato il caso: divorzio e aborto. Mai che, dando i numeri, Pannella ricordi che il 17 maggio 1981 quasi il 90% degli italiani diede torto al suo referendum radicale che voleva abrogare tutta la 194. E se Marino osa dire che"«da un mese sta dicendo"», è subito zittito, perché lui tante cose le sta dicendo da 50 anni. Insomma: tentato trapianto. Con qualche rigetto"
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