giovedì 19 febbraio 2015
Ieri (“Stampa”, p. 9 e “Secolo XIX”, p. 7): «Il Presidente in Vaticano per i Patti Lateranensi», «Il Presidente in Vaticano». Stesso incipit: «il presidente Sergio Mattarella è stato ieri a Palazzo Borromeo… ambasciata d'Italia presso la Santa Sede». «In Vaticano»? “Malannaggia la furia”! Villa Borromeo fu territorio pontificio fino a Porta Pia, ma da allora è terra italiana. Fuori luogo scusabile. Su “Italia Oggi”, mezza p. 10, c'è il “fuori tempo” di Diego Gabutti indignato speciale. Titolone: «I Manoscritti del Mar Morto furono scoperti nel 1947 da un giovane beduino. Cosa si aspetta a renderli pubblici? Di cosa si ha paura?». Racconta la scoperta del 1947, notissima da allora, ma come scandalo internazionale e censura di poteri occulti: «Cosa c'è da nascondere?». Si tratta di «uno dei due maggiori tormentoni religiosi del nostro tempo». Due? Sì, perché «ce n'è un altro», il caso anch'esso notissimo dei manoscritti gnostici di Dag Hammadi che «all'alba del cristianesimo contendono il primato sulle anime ai seguaci di Paolo e al Cristianesimo come lo conosciamo una religione che “pensa positivo” come Jovanotti...». Leggi e subito “pensi negativo”: roba stranota (qui già 30/7/2005 e 26/11/2011). Ma a Gabutti le fantasie alla Dan Brown piacciono tanto. Per lui lo gnosticismo «rimane in campo» per sempre, e oggi è vivissimo: infatti quelli «si proclamano femministi molto in anticipo sui tempi, sono per gli anticoncezionali e per il controllo delle nascite… per la magia e per il libero pensiero teologico e scientifico, ma…» Già! C'è un “ma”: «Sono terribilmente spiacevoli e deprimenti», perciò fin da allora destinati «a perdere la partita» contro gli «ottimisti di Paolo martire»! Ecco: per il tempo di oggi qualcuno preferirebbe messaggi «spiacevoli e deprimenti»? Fuori del tutto…
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