venerdì 11 luglio 2014
Superficiali o trucidi? Dipende. Se sul "Secolo XIX" (8/7, p. 2) si presenta il libro di Vannino Chiti – «Tra Cielo e Terra» – titolando «Con Bergoglio sì al dialogo tra cattolici e non credenti», siamo nel primo caso: da Papa Giovanni e fino a oggi, in particolare nel Concilio e con Paolo VI quel «dialogo» è centrale... E come la mettiamo con l'invito di Benedetto XVI anche a «non credenti» per l'incontro di Assisi 2011? Peggio però essere trucidi, come in abbondanza sul "Foglio". Esplicito e volgare nel linguaggio (9/7 p. 1: «Gay e recchie»), ma soprattutto con «Il riempitivo» (p. 2) ove Pietrangelo Buttafuoco, obiettivo diretto Francesco, scrive che «oggi tra gli applausi del mondo la religione dei cattolici si capovolge nella parodia della pedagogia sociale... Tutto il magistero è nella grottesca messa in scena del solidarismo filantropico. Ciliegina dell'umanitarismo nichilista», e per questo Francesco sarebbe solo «un replicante di Saviano» e «il Papa, pur di far cosa gradita al mondo, scomunicherà il Mistero». Sbalorditi? No, da tempo lì è canovaccio fisso! Confermato appena sopra, stessa pagina, con «Preghiera»: ancora una volta si maltratta il Papa, ma si parla di «uomini del risentimento». Tre parole: vera firma di tutto il trucido appena letto.
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