sabato 4 luglio 2015
«Quandoque dormitat», dicevano gli antichi: qualche volta dorme. Stavolta al rovescio: qualche pagina de “L'Espresso” (2/7, p. 98) è brillantemente sveglia. A un lettore indignato per «la recente manifestazione del Family Day» Stefania Rossini risponde premettendo che per lei «quella manifestazione aveva tutti i diritti di essere fatta, così come sono legittimi i tanti gay pride che sfilano nelle nostre città», e poi aggiunge: «La democrazia va così». Leggi e trovi che l'indignazione davvero rancorosa del lettore per «gli omofobi rancorosi che sono scesi in piazza» si è fatta boomerang. Perfetto! E non basta. Lì sotto, stessa pagina, un'altra lettera via email: «Laudato Si'. La parte nascosta dell'enciclica». Il lettore Ivan scrive di aver «letto tutta l'Enciclica», ma di aver «notato che la maggior parte dei media ha ignorato i paragrafi» nei quali Francesco ribadisce la negatività «dell'aborto e della sperimentazione sugli embrioni vivi», e i passi in cui è «precisato che non è sano un atteggiamento che pretende di cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa». Dunque il Papa «esaltato» dove fa comodo, ma «censurato» quando «dice cose scomode». Bella pagina! Viva dunque la democrazia! E viva anche una laicità non addormentata, ma sveglia: quandoque – almeno qualche volta – la trovi dove meno te l'aspetti. Ed è una bella cosa accorgersene, e prenderne nota, perché certi «rancori» sono sempre a portata di mano. Sul “Foglio” per esempio (2/7, p. 1) leggi che per qualcuno “L'Unità” ha sbagliato a pubblicare l'enciclica «a puntate» – «fatica inutile» si scrive, perché «Avvenire l'ha già pubblicata per intero». Con battutina sulle predilezioni di lettura del Papa e (l'ennesima) anti-Avvenire. La lingua batte dove il dente duole. E già: qualche «rancorino» di troppo, disinformato.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI