mercoledì 9 gennaio 2013
Fai silenzio? Non parli o togli la parola a chi ha parlato. Ieri in pagina ampia eco del discorso del Papa al Corpo diplomatico sul dovere di combattere le ingiustizie sociali, indicate da lui col termine di «spread del benessere sociale». Qui su “Avvenire” – «Baratro da colmare» – ampio servizio del collega Mazza e toni forti anche su “Corsera” (p. 9), “Unità” (p. 9), “Libero” (p. 6) , “Sole 24Ore” (p. 12), “Messaggero” (p. 6), ecc. Leggi e nelle parole del Papa trovi l’eco dei profeti biblici, della “Lettera di Giacomo” e dei grandi Padri della Chiesa echeggiati anche nel celebre passo della Gaudium et Spes (nn. 69–70) ove si afferma che chi «si trova in necessità estrema ha diritto di procurarsi il necessario dalle ricchezze altrui» perché «i beni creati debbono essere partecipati equamente a tutti». Un discorso attuale, collegato ai temi della crisi economica e sociale, della pace, della guerra, del commercio delle armi, della criminalità organizzata che dilaga ovunque e della violenza anche figlia della miseria. Tra l’altro come in parallelo (“Corsera”, pp. 1 e 11) una bordata stravagante di Vendola sui «super ricchi (che) devono andare al diavolo», e la riflessione di Pigi Battista su «la sinistra radicale e l’eterna tentazione del pauperismo». E allora? Allora colpisce lo zero totale sul Papa nelle pagine di “Repubblica” e “Fatto”. Strillano sempre su ogni parola di Chiesa e di Papa, ma stavolta scrupolosamente “silenziano”. Malinconia, pensando a quegli italiani – purtroppo anche non pochi cattolici – che ogni giorno leggono bevendo solo a quelle “fonti”, che magari tra un po’ stilleranno (e strilleranno) che il Papa non si preoccupa mai delle ingiustizie sociali. Altra ingiustizia, vero? Difficilmente incolpevole…
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