giovedì 28 maggio 2009
Domanda: è mai possibile che sui media le cose di Chiesa si capiscano sempre male, spesso al rovescio, e anche senza malizia? Esemplare martedì 26. È bastato che il presidente della Cei parlasse di povertà e disoccupazione e "La Stampa" (pp. 1 e 35) nel titolo " che sempre conta più del testo! " spara: "La Chiesa torna in fabbrica"! Quando è andata via? Basta che a Firenze si tenga un Convegno per "l'anno galileiano" e il "Corsera" (p. 35) offre un titolo squillo: "La Chiesa inquieta sul caso Galileo"! Eppure l'autore, Alberto Melloni, ricorda le reali vicende del passato e mette in chiaro che "il caso Galileo (che pur profuma l'alito di ogni anticlericale e lo conforta nell'idea che la Chiesa di Roma non può che essere strumento di repressione)", in realtà è stato affrontato da Giovanni Paolo II in modo chiaro e definitivo con il "mea culpa durante il Giubileo del 2000"! Resisterà pure, ancora, qualche nostalgico fondamentalista "cattolico" che detesta il Concilio e i Papi successivi, ma davvero "la Chiesa" è "inquieta" per questo? Rideresti, ma fioccano pagine con quell'"alito profumato" di anticlericali perenni, e su "Repubblica" (p. 42) Massimo Bucciantini strilla al "tentativo di riconquista della scienza da parte della Chiesa" che vuole "riappropriarsi di Galileo e del suo alto valore simbolico"! Sul "Manifesto" infine (p. 11) nell'intervista di Marco Piccolino si annuncia che "per Galileo l'uomo non è più al centro dell'Universo" " scontato, poiché vive su questa Terra, NdR " ma "non è neppure il fine ultimo del creato"! Messa così pura invenzione: "alito profumato" da ritardo pesante.
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