sabato 13 luglio 2013
Giornali e "consigli per gli acquisti": formula ripulita della "pubblicità" quando i titoli paiono fatti apposta per attirare il lettore, come nel lontano XVII secolo si diceva dei poeti. «È del titolo il fin la meraviglia/ Chi non sa far stupir vada alla striglia!» Giovan Battista Marino è in redazione, e così ieri le novità del "Motu proprio" di Francesco sul "Giornale" a tutta p. 14 diventano «Caccia ai pedofili e ai corrotti», e sul "Fatto" (p. 18) – fronte solitamente opposto – ricevono questo titolo: «Papa Francesco il giustizialista». Per "Il Manifesto" invece (p. 15) «Francesco secolarizza la giustizia» e l'articolo, pur denunciando come sempre «le incoerenze» del Vaticano – anche quelle che non ci sono, ma che fa comodo additare – “manifesta” la soddisfazione per quella «secolarizzazione», purtroppo per loro ancora parziale, che da decenni qualcuno sogna di applicare a Chiesa, religione, e persino al Vangelo. Per "Il Giorno" poi (p. 8) c'è «La rivoluzione del Papa». La formula piace, e serve per sottolineare che quanto a carceri e pene giudiziarie l'Italia è peggio del Vaticano. Sul "Mattino" invece (p. 10) torna la durezza: «…pugno di ferro del Papa»! Dunque chiaroscuri a volontà, nel tentativo di catturare la "meraviglia" dei lettori. Originalità? Poca, ma sempre ieri doppia eccezione sul "Foglio" (p. 2): Mattia Rossi: «L'infallibilità del Papa quando fa i santi…» e Matteo Matzuzzi: «Seduti in quel giardino. Nuovi dubbi sulla strana diarchia in Vaticano». Azzardi autoprodotti: nel primo qualche confusione teologica; nel secondo evidenti retroscena nostalgici, ma anche sfortunati! Due pezzi davvero "strani". "Corsera" ieri (p. 15) replica secca: «Parole di Papa Francesco allo scrittore Jorge Mills: Ratzinger uomo saggio e umile»...
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