sabato 4 luglio 2009
Troppo grossa per non annotarla. Troppo ostentata per dire malafede: solo incultura e fretta. La malattia dei «fannulloni» anche in pagine illustri. Torno sulla balla della Sindone come affascinante e misterioso «autoritratto di Leonardo da Vinci». Ieri scrivevo che anche i macachi sanno che è una bufala, suggerendone l'assunzione in redazione. Al "Corsera" non l'hanno ancora fatto e perciò ieri, pagina delle "Lettere", sotto i contributi di Sergio Romano e Massimo Gaggi, nel loro genere al vertice di intelligenza, cultura e informazione, trovi la proposta brillante che chiede al lettore «la tua opinione sul Corriere.it» con questo quesito: «È convincente lo studio che indica nella Sacra Sindone, in realtà, un autoritratto di Leonardo da Vinci?» Oggi sarà interessante trovare in pagina la misura dell'incultura dei lettori, ma quella di chi ha proposto e formulato la domanda è già smisurata. La Sacra Sindone conservata a Torino ha una documentazione storica ineccepibile datata al 1353, quando era a Lirey; poi fu donata ai Savoia che la portarono a Chambery e a Torino. 1353? Leonardo da Vinci nacque 99 anni dopo, nel 1452! Errare è umano, ma raddoppiare l'errore e ingigantirlo a dimensione telematica ostentata e proposta a tutti è davvero sovrumano. Sovrumano? E allora si capisce anche come Leonardo possa aver dipinto una tela 99 anni prima di nascere e più di 150 prima di morire. La manìa del frou frou dilaga, allora è moribondo anche il giornalismo, e tu pensi al Vangelo (Lc 23,31) su «legno verde» e «legno secco»: se capita ai migliori che ne sarà degli altri?
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